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Corteo miserabile - Il popolo dell'abisso

Produzione teatrale

Regia: Francesco Mugnari
Con: Marina Capezzone, Simona Fossi, Vittoria Belvignati, Martin Hidalgo, Simone De Fazio, Francesco Mugnari e i partecipanti del Laboratorio che cos’è il Popolo? ed i membri del Club Al Hakawati.
Musiche: Gian Maria Ferlito
Costumi e Scene: Francesco Mugnari e Vittoria Belvignati
assistente scenografo: Flavia Macchi
Produzione: Tra i Binari, Fond. Istituto Dramma Popolare, Club Al Hakawati - Theater X (Berlino)

Spettacolo coprodotto con Dramma Popolare. Debutto in data 18 luglio 2023 per le vie del Centro Storico di San Miniato.
Lo spettacolo rappresentato anche il 16 Agosto 2023 per Festival del Pensiero Popolare - Palio di San Rocco

Un corteo di esseri umani perché qualcosa deve cambiare.
Un corteo perché qualcosa dovrà morire.
Perché questa morte sarà liberazione e dovrà essere degnamente festeggiata.
Un Fercolo, delle gigantesse, dei suonatori, dei girovaghi, delle preghiere, dei canti, del fumo, delle litanie, tutto ciò che può essere necessario per festeggiare e preparare un funerale.
Perché qualcosa deve necessariamente morire, perché dopo una pandemia ci mettiamo in testa di fare una nuova guerra, armare ogni luogo e ogni persona, perché anche se non dichiarato non siamo di fronte all’ultima delle guerre. Aumentano i divari economici per non toccare i capitali, si riaprono le centrali a carbone, si dimenticano i poveri e non si aiutano perché altrimenti non avranno più voglia di lavorare, si denigrano gli/le oppressi/e, si scherniscono le donne e le minoranze, il tutto sotto l’algida frase: “Andrà tutto bene”.
Questo sistema si sorregge su un castello di carte che si fa sempre più instabile, ci promette un benessere irraggiungibile ai più, lontano dalla realtà di moltissimə, insostenibile a livello sociale, economico e ambientale.

Come può esser vero tutto questo, come possiamo credere alle promesse?
Che cos’è una Promessa?
Quale terra ci hanno raccontato di dover raggiungere?
Quali possibilità umane abbiamo davanti?


SINOSSI
Lo spettacolo “Corteo Miserabile - Il popolo dell’abisso” è il progetto che vede impegnata Tra i Binari nella narrazione di una storia che cerchi una valida alternativa all’organizzazione sociale di sopraffazione e sfruttamento. Ispirandosi alla poetica di Jack London, autore tra i quali dell’omonimo libro “Il popolo dell’abisso” e “Il Tallone di Ferro”, si apre la ricerca per la scoperta di strumenti che possano ampliare la lettura del contemporaneo. Un corteo che possa dare dignità e forza al Popolo dell’abisso che ha smesso di credere alla promessa di un futuro migliore dettato dalle leggi del capitale per riportare al centro integrità morale e giustizia sociale.

Come seconda tappa di questo percorso creativo vogliamo porre l’attenzione sul popolo, i miserabili.
In Questa produzione abbiamo intrapreso un percorso per andare a scoprire e far emergere questo popolo, partendo dal libro “Il Popolo dell’Abisso” di Jack London. In questa opera l’autore porta una descrizione interna del popolo che abitava i sobborghi dell’East End di Londra all’inizio del ‘900, fatto di tutte quelle persone che subivano gli effetti del capitalismo sfrenato dell'inghilterra.
In questa fase di progetto abbiamo avviato un profondo percorso drammaturgico per capire come estendere la ricerca e poter ampliare il materiale scenico.
A tal proposito analizzando il capitolo precedente del lavoro (La Promessa), abbiamo scelto di aprire un focus dal momento in cui il popolo, ricevuta la promessa e la presentazione dei “Beati”, inizia a metterne in discussione i processi e la sua validità.

Apertura.
La scena si apre con una sonorizzazione creata ad hoc con le parole dal testo de “La Promessa”: si vede comparire il popolo, si muove nello spazio riproducendo delle gestualità nate da delle coreografie create con la Comunità intorno alle istanze che il popolo ha la necessità di rendere universali. Tra i movimenti di queste persone si intravede il Sacerdote.
Questo prende parola e attira l’attenzione. Dalle sue parole si sentono riecheggiare le gesta e le parole della promessa, ma subito informa la popolazione che La Promessa è sotto minaccia ed è richiesto un grande sforzo per salvarla e proteggerla. Appare il Fercolo, dono delle Promesse, appaiono le bombe, unica possibilità che c’è per armare il popolo e partire per difendere questo mondo di salvezza. Le Bombe vengono caricate sul fercolo.
Inizia il corteo. In testa il Sacerdote, a seguito il Capo Cuadrilla che guida il fercolo. Seguono il corteo le persone, il carro e la banda.

Prima tappa del corteo. [Le storie del Popolo]
Tutto si posiziona. Una donna inizia a raccontare del suo viaggio attraverso il mare, ricorda sua madre, invoca la sua protezione. Si addormenta. Un uomo inizia una ninnananna e racconta la sua vita in un centro di accoglienza notturna per senzatetto, torna la sua ninnananna. In quel momento tutto il popolo raggiunge le persone del pubblico per raccontare la propria storia a piccoli gruppi.
Questa narrazione viene interrotta da un’altra donna che burlescamente racconta la storia dell’arrivo in paradiso del Brigante Tiburzi, noto personaggio del sud della toscana, che sottraeva ricchezze da ridistribuire al popolo.  
Il sacerdote suona la campana e interrompe quel breve attimo di libertà in cui il popolo riusciva a raccontarsi.
Si sente partire un nuovo tema musicale. Riparte il corteo. Le persone del Popolo sentono i loro corpi trasformarsi.

Seconda Tappa. [Il Mercato della Carne].
Il Capo Cuadrilla, che guida il corteo, inizia un mercato.
Il fercolo si posiziona al centro, mentre tutto intorno un “nastro” di corpi deformi (studio avvenuto su una delle Camminate dalla ricerca di Tadashi Suzuki) si muove. Comincia il Mercato della Carne con la vendita dei miserabili in commercio. Tuttavia la tensione che si crea viene interrotta da un canto. Un uomo rompe la catena, il mercato prosegue, ma questo canto come un pifferaio magico, porta via alcune persone del Popolo. Il sacerdote, il Capo Cuadrilla, il fercolo e le altre persone che non tradiscono la promessa, restano in questa tappa.

Terza Tappa [La Cura]
Il Gruppo, trascinato con sé il pubblico, apre una sessione coreografica dove delle coppie allo svenimento di uno supportano la caduta avviando una corsa. Un operaio racconta la sua vita di sogni e aspettative intorno alla linea di produzione di una fabbrica.
Questo racconto viene interrotto dall’arrivo del Sacerdote, che con le altre persone, carica il Fercolo, inveendo contro il Popolo e il loro tradimento della Promessa. Riunito nuovamente il Popolo, riparte il corteo.
Nel passaggio verso la tappa successiva, si sente un radiogiornale che, con chiari riferimenti di forma legati all’Istituto Luce degli anni 20/30, racconta dei fatti di cronaca del popolo dell’abisso contemporaneo.

Tappa Finale.
Mentre il Fercolo sta raggiungendo la tappa finale, una parte del popolo avvia una manifestazione di protesta. Si rivendica una propria autodeterminazione. Nel degenerare della manifestazione avviene un altro intervento del Sacerdote. Il popolo però ha un’altra coscienza. Un uomo si avvicina con un canto, il popolo risponde, si riconosce e si unisce. Dal canto esce il gioco, viene svestito il sacerdote, ha gli stessi abiti del popolo. La forza del gioco interrompe la paura. Si prende una delle bombe e come una palla si attiva il gioco fino a quando non si decide di rimbalzarla a terra. Questa esplode, ma è un cocomero.
Il popolo inizia una dichiarazione di rivolta.
L’abisso non esiste. L’abisso è il Potere.
Il Fercolo si trasforma in un parco giochi. Le bombe vengono distrutte con il sedere e il cocomero offerto al pubblico.

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